News n° 20-16 di venerdì 23 settembre 2016
Il Consiglio di Stato, all’udienza di camera di consiglio del 22 settembre 2016, ha accolto le tesi della FISM nazionale e dell’Avvocatura dello Stato ed ha respinto la domanda di sospensione del DM 367/2016 posta dall’ ANINSEI (Associazione di scuole paritarie collegate a Confindustria) nell’ambito del ricorso per ottemperanza, proposto dopo i ricorsi del 2013 e del 2014 avverso il DM 46/2013. La decisione del massimo organo della giustizia amministrativa di respingere la domanda di sospensione del decreto, volto all’erogazione dei contributi alle scuole paritarie per l’anno scolastico 2015/2016, di fatto pone le basi perché il MIUR provveda, con effetto immediato, all’erogazione dei contributi, anche in ragione del fatto che molte scuole hanno addirittura dovuto bloccare il pagamento degli stipendi in attesa delle risorse spettantigli. La vicenda è la prova, ma davvero non ve n’era bisogno, che le modalità di distribuzione dei contributi è tutta da riformare, ma non certo per la questione degli aiuti di Stato, come vorrebbe ANINSEI, che era già stata risolta nel 2012 dall’Unione Europea che ritiene la funzione pubblica di istruzione un’attività non economica. È necessario, invece, arrivare ad una forma di convenzionamento (trasformando gli attuali capitoli di spesa in un fondo di dotazione nazionale) fra i soggetti non statali ma accreditati dalla parità e che esercitano la funzione pubblica di istruzione ed il Ministero che eroga le risorse, al fine di dare certezze alle famiglie, ai lavoratori ed a tutto il mondo paritario che costituisce un asse portante del sistema nazionale di istruzione, non fosse altro che per il milione di alunni che lo frequenta e per la funzione pubblica essenziale in larghe aree del paese soprattutto per la Scuola d’Infanzia.
Salva