FISM Emilia-Romagna ha organizzato per lunedì 10 marzo un CONVEGNO sulla parità ancora incompiuta.
Di seguito riportiamo il testo di quanto già scritto da Gigliola Alfaro sulle pagine web di Sir Agenzia d'informazione
La legge 62/2000 (parità scolastica) compie 25 anni. In occasione dell’anniversario la FISM Emilia-Romagna ha organizzato un convegno pubblico in programma lunedì 10 marzo, alle ore 10, a Bologna presso l’aula magna della Regione Emilia Romagna (Viale Aldo Moro 30 – piano terra). Scopo dell’incontro evidenziare i risultati positivi, denunciando le preoccupanti mancanze e proponendo la necessaria riforma della legge. Sarà un approfondimento e confronto con il contributo
delle principali componenti coinvolte: le Federazioni delle scuole e dei genitori, Stefano Versari (già direttore regionale e nazionale del Ministero Istruzione), Bruno Di Palma (direttore dell’Usr), Isabella Conti (assessora della Regione Emilia-Romagna), Marwa Mahmoud (referente dell’Anci regionale).
Al presidente nazionale della FISM, Luca Iemmi, spetterà il compito di concludere le riflessioni del convegno, aprendo l’urgente percorso di riforma della legge, indicando le prioritarie proposte per dare compimento a quanto avviato 25 anni fa. In Emilia Romagna sono 440 le scuole dell’infanzia paritarie associate a FISM che accolgono oltre 32.200 bambini, accompagnati dalla cura educativa di circa 1.200 docenti. “La legge 62/2000, se da un lato ha sicuramente riconosciuto il valore di questa presenza, inserendo tali scuole a pieno titolo nel sistema scolastico nazionale, dall’altro non è riuscita a determinare scelte, mezzi e strumenti per un’effettiva parità – ricorda la FISM Emilia-Romagna, in una nota -.
Cosa significa in estrema sintesi un’effettiva parità scolastica?
Che le famiglie possano scegliere liberamente il percorso educativo e formativo senza pagare un ulteriore contributo economico in aggiunta alle tasse già dovute per tutti”.
Oltre alla fondamentale questione economica, ci sono altre questioni aperte: “Mancato riconoscimento della presenza delle scuole paritarie nel momento in cui si programmano le aperture/chiusure di nuove sezioni/classi sul territorio, crescente carenza di docenti abilitati, concorrenza sleale dello Stato nella ricerca/assunzione del personale, impossibilità di pari trattamento economico per il personale educativo, ancora insufficiente sostegno nell’accoglienza e inclusione degli alunni con disabilità”, conclude la FISM Emilia-Romagna.