"Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace non a parole ma con la preghiera, con la dedizione totale". La FISM raccoglie l'appello di Papa Francesco che ha indetto per oggi, 27 ottobre, una giornata di preghiera, alla quale ha invitato "ad unirsi nel modo che riterranno opportuno le sorelle e i fratelli delle varie confessioni cristiane e gli appartenenti alle altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace nel mondo".
Il personale, i bambini, come pure genitori e familiari dei piccoli, sono stati invitati ad esprimere nella preghiera e attraverso gesti di riconciliazione il bisogno di pace. In queste ore non sono poche le scuole dell'infanzia dove si sta pregando per un mondo senza guerre.
"Ancora una volta – dice il presidente nazionale della FISM, Giampiero Redaelli – esprimiamo la nostra grande preoccupazione per quanto sta avvenendo in Terrasanta, in Ucraina e in tanti Paesi nel mondo dove si consumano conflitti sanguinosi". "Mentre da credenti sentiamo il dovere di dire no alla guerra in tutti i modi in cui può manifestarsi, con l'invocazione a Dio e gesti di concreta solidarietà per le vittime e i loro familiari, mentre come cittadini italiani siamo impegnati nel ripudio della guerra secondo i princìpi fondanti la Carta costituzionale – aggiunge Redaelli – da educatori siamo particolarmente consapevoli della responsabilità che più ci compete. Ovvero quella di orientare la formazione dei bambini mediante percorsi di soluzione pacifica dei conflitti, accoglienza, condivisione e convivialità nelle differenze. Insomma: se vuoi la pace prepara la pace, con le famiglie e con l'intera comunità educante”.
FISM chiede ai suoi educatori e ai genitori dei bambini un impegno permanente a sostenere ogni azione che consenta "la crescita di piccoli operatori di pace".