Gent.mi Gestori / Presidenti
Da lunedì 08 marzo 2021 oltre alle province di Bologna e Modena anche la Romagna: Forlì/Cesena, Rimini, Ravenna sono nella cosiddetta “zona rossa” a seguito di Ordinanza del Presidente della Regione E.R., mentre la provincia di Reggio Emilia è stata collocata nella cosiddetta “zona arancione rinforzata”
Dal punto di vista dei servizi educativi e delle scuole di infanzia che svolgono l’attività in tali territori, si applicano le nuove disposizioni in vigore dal 06 marzo del DPCM 02 marzo 2021 pubblicato il 03 marzo.
Per le zone “arancione rafforzato” per ora provincia di Reggio Emilia, per i servizi educativi e per le scuole di infanzia nulla è mutato, cioè l’attività può essere svolta in presenza.
Per le zone rosse, l’art.43 del DPCM suddetto così recita:
“Sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell'istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall'ordinanza del Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.”
Pertanto:
Sono sospese le attività dei servizi educativi all’infanzia mentre le attività scolastiche di ogni ordine e grado (quindi anche 3-6 anni) si svolgono con modalità a distanza (quindi non in presenza).
Di conseguenza nei servizi educativi 0-3 e nelle scuole infanzia 3-6 anni, inserite nelle zone rosse non ci può essere attività in presenza dei bambini, ma non essendo chiuse le scuole, i gestori possono chiedere la prestazione lavorativa ai dipendenti per tutte quelle attività che si possono fare senza i bambini, comprese anche le attività denominate “LEAD “legami educativi a distanza, pur nella consapevolezza che questa modalità risulti non del tutto idonea dal punto di vista educativo per bambini e bambine così piccoli.
In tal caso i dipendenti, naturalmente, saranno regolarmente retribuiti per le ore lavorate.
Nel caso in cui il gestore non riesca ad occupare diversamente i dipendenti potrà fare ricorso agli ammortizzatori sociali a seconda della dimensione della scuola (cassa integrazione in deroga, Assegno di integrazione salariale o FIS).
Ad oggi la normativa prevede la possibilità di usufruire di 12 settimane per il periodo 01/01/21 al 30/06/2021 (31/03/21 per CIG ordinaria).
A tale scopo si informa che FISM Regionale Emilia Romagna ha già in agenda incontro con le OOSS regionali nei prossimi giorni onde sottoscrivere accordo regionale valido per le scuole FISM della Regione, come è stato fatto nel 2020.
L’art.43 (zona rossa) dà inoltre la possibilità (non obbligo) di svolgere attività in presenza per mantenere relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
A tal fine è stata emanata la nota del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del MIUR n.343 del 04 marzo 2021, che allo stato attuale, riserva molti dubbi sulla valenza giuridica di parte del contenuto, prevedendo situazioni non previste dalla normativa cioè dal DPCM del 02 marzo 2021 sopra citato.
Tale nota infatti, tra l’altro a pag. 2 ultimo capoverso, prevede che “restano attuabili” “salvo diversa disposizione delle Ordinanze regionali o diverso avviso delle competenti strutture delle Regioni, da verificare da parte degli USR, relativamente alla applicabilità delle disposizioni del Piano scuola 20/21 approvato con DM 26/06/20 N.39, nella parte in cui si prevede che vada garantita …anche la frequenza scolastica in presenza... degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione, nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste e ...anche in ragione dell’età anagrafica”.
Questa nota nulla ha apportato alla necessaria chiarezza per i gestori in base alla giusta individuazione delle categorie interessate dalla eventuale deroga motivo per cui si rende urgente e necessario di ricevere da parte dello Stato, della Regione o dall’Ufficio Scolastico Regionale, una norma o nota formale scritta, di chiarimento in ordine alla precisa definizione delle procedure e responsabilità da seguire per la valutazione e l’inclusione di tali categorie, all’applicazione o meno a entrambi i genitori o solo ad uno, alla specifica di quali sono le cd. altre categorie “essenziali” ed al chiarimento se la disposizione valga sia per i servizi educativi 0-3 che per le scuole infanzia 3-6 anni oppure solo per le scuole infanzia 3-6.
Tale specificazione deve essere, secondo FISM ER, valutata con la Sanità regionale in quanto le eccessive deroghe in aree a forte rischio pandemico, che coinvolgano un gran numero di bambini determinerebbe sostanzialmente una quasi totale riapertura delle scuole e dei servizi e quindi in contrasto con la finalità del provvedimento teso al contenimento della pandemia sanitaria.
Anche Anci ER e Regione Emilia Romagna, in un comunicato stampa odierno, afferma la mancata fondatezza giuridica chiara della stessa nota del MIUR per quanto riguarda l’accesso dei figli del personale sanitario o di coloro che sono impiegati presso altri non meglio precisati servizi pubblici essenziali, rivolgendosi il DPCM ai soli bambini in situazioni di disabilità e con bisogni educativi speciali.
Tra l’altro la suddetta Nota Miur rischia di dare informazioni fuorvianti alle famiglie e rende di difficile attuazione la riorganizzazione dei servizi: sono preferibili decisioni chiare, tempestive ed univoche senza margini di interpretabilità, specie in relazione alla apertura o chiusur a di servizi fondamentali come quelli educativi all’infanzia, anche in ordine alle responsabilità che i gestori hanno per la tutela dei bambini e dei dipendenti tutti.
Pertanto FISM Emilia Romagna consiglia ai gestori scuole infanzia e servizi educativi, (in zona rossa) per il momento di organizzare le attività didattico-educative in presenza, solo per i bambini in situazione di disabilità e con bisogni educativi speciali.
Per tutti gli altri bambini, FISM Emilia Romagna consiglia di attendere norme chiare dagli organi istituzionali preposti.
Nel caso “auspicabile” che le scuole si attivino per l’accoglienza in presenza dei bambini con situazione di disabilità, occorrerà che preventivamente si facciano opportune valutazioni che tengano conto:
➢ dei bisogni di carattere educativo, gestionale ed organizzativo delle famiglie, nell’ottica di una corresponsabilità condivisa;
➢ dei mezzi della scuola in termini del personale scolastico sia educativo ma anche delle altre aree indispensabili per la frequenza giornaliera (presenza o meno della mensa, personale addetto alle pulizie e sanificazione ecc.)
➢ della necessità di una riprogettazione del tempo scuola, degli spazi, e dell’organizzazione dei gruppi (bolle) e quindi dei contatti e che necessiterà di un’ulteriore valutazione di concerto con il RSSP che valuti anche gli effetti al momento della ripresa in presenza di tutti gli altri bambini.
Per concludere FISM Emilia Romagna, consiglia alle scuole associate di attenersi rigidamente alle norme sopra elencate, di non prendere decisioni affrettate sulla scia di false notizie od errate interpretazioni che oggi circolano in modo velocissimo sui social.
Il contatto con le istituzioni da parte di FISM Emilia Romagna è costante come anche il contatto con tutti i Presidenti e le segreterieprovinciali FISM, alle quali si consiglia di fare sempre riferimento.
L'esperienza di un unno di emergenza penso ci abbia insegnato che da soli non si va da nessuna parte.
Buon lavoro e ricordiamo sempre: Prima i Bambini!
Cordiali saluti
Il Presidente Regionale FISM Emilia Romagna
Bologna, 6 marzo 2021