«Tante difficoltà ma pronti a raccogliere le nuove sfide», così hanno titolato nei giorni scorsi le testate che hanno dato conto del primo appuntamento con il rinnovato Consiglio nazionale della FISM a Roma il 22 e 23 novembre scorso. Nell’agenda dei lavori diversi i punti che hanno dato corpo al programma del prossimo quadriennio. Costruito sì, dai responsabili delle singole aree dell’ufficio di presidenza, ma modellato su obiettivi condivisi e convergenti. Un programma dettagliato che, sottoposto ai consiglieri, è stato approvato all’unanimità, come del resto le altre delibere, motivo questo di soddisfazione non solo per chi scrive, ma per tutti i consiglieri, confrontatisi con grande libertà lungo due giornate che hanno visto un altro motivo per rallegrarsi; la presenza di non pochi giovani fra i nuovi membri, oltre che un buon numero di presidenti provinciali, non votanti secondo lo statuto, ma egualmente protagonisti con il loro apporto al dibattito precedente le votazioni.
Che dire? In sintesi, va osservato che, pur nella preoccupazione per la sempre attesa applicazione della legge sulla parità scolastica, pur nelle difficoltà permanenti che hanno già decretato la chiusura di nostre scuole, si è fatto il possibile per impostare una pianificazione meticolosa tesa a dare spazio - non senza motivi di speranza e, come sempre, nell’interesse dei bambini, delle scuole e delle famiglie - ad alcune tematiche scelte secondo priorità inderogabili. Non solo riguardanti l’assetto organizzativo e gestionale, il contesto politico e normativo, le sfide legate alla presenza nel Terzo Settore con l’obiettivo a breve di diventare Rete nazionale, la formazione finanziata con Fonder a favore dei dipendenti delle scuole federate, il supporto delle policy con riferimento alla delega sistema integrato 0-6 anni. Ma anche gli indirizzi pedagogici e didattici, le collaborazioni con le università, il contrasto alla povertà educativa e, non ultimo, il significato dell’ispirazione cristiana nell’educazione e dell’insegnamento della religione cattolica nell’odierno contesto: tutto nella consapevolezza di una mission non dimentica della propria storia. Anche a proposito di questi ultimi punti, sono stati ribaditi alcuni impegni urgenti. Ad esempio quello di sostenere gli associati nell’attuazione delle coordinate educative offerte dal Magistero: una prospettiva di lavoro in quest’ambito riguarderà il coinvolgimento nel prossimo Giubileo con la partecipazione all’evento in calendario dal 31 ottobre al 2 novembre 2025. E quello di consolidare la rete dei consulenti ecclesiastici Fism in una logica sussidiaria, nonché di costituire un gruppo di lavoro con un suo focus per tematizzare l’ispirazione cristiana nell’identità culturale, nella dimensione etica e spirituale, in ottica interreligiosa.
Alla conclusione dei lavori c’è stato poi lo spazio per la presentazione del programma riguardante la Fondazione FISM nazionale, che, oltre ai consueti compiti, dovrà attivarsi soprattutto nella partecipazione a bandi e progetti nazionali e europei, oltre che nel fundraising. Vi è ora però un argomento motivo di grave preoccupazione, mentre il governo si accinge a varare la Manovra economica di fine anno. Lo abbiamo posto all’attenzione dei media il 3 dicembre scorso, Giornata internazionale delle persone con disabilità, chiedendo che la Legge di Bilancio non dimentichi i nostri alunni disabili. L’emendamento per l’incremento del fondo disabilità non risulta ancora tra i “supersegnalati”. Da qui la nostra apprensione. Come del resto nelle altre scuole paritarie dove i casi sono circa 16.000 e in aumento. Ecco, salvaguardare la qualità di vita di queste bambine e bambini, valorizzarne le potenzialità, offrire loro occasioni di inclusione e crescita, è un obiettivo che non può essere mancato e non deve dimenticare la nostra appartenenza all’unico sistema pubblico di educazione e istruzione. Detto con maggiore senso pratico, servono almeno altri 30 milioni di euro per supportare l’assistenza specialistica con il prezioso lavoro di tanti insegnanti di sostegno. Non un regalo di Natale, ma un diritto contemplato dalla Costituzione. Come pure, se vogliamo essere lungimiranti, una leva per lo sviluppo di comunità capaci di accoglienza.
Non è tutto. Di pochi giorni fa è l’accordo ponte per il rinnovo del contratto, esito dell’incontro a Roma presso la sede FISM, tra la nostra delegazione e quella delle organizzazioni sindacali. Insieme abbiamo convenuto che il contratto di somministrazione fino al 31 dicembre 2025 possa essere utilizzato anche per il personale educativo e insegnante delle scuole dell’infanzia. È stato inoltre stabilito un importo di 200 euro da utilizzare come strumento di welfare. Un passo in più nella consapevolezza che dovremo fare ogni sforzo per premiare chi sceglie di lavorare con noi e di crescere con noi anche grazie alla formazione di qualità che siamo in grado di offrire. Questo in una fase di transizione per il personale delle scuole che potrebbe conseguire una maggiore valorizzazione del proprio ruolo – lo ricordava anche il professor Domenico Simeone invitato al Consiglio nazionale - con l’iscrizione al nuovo Albo dei pedagogisti e degli educatori.
Luca Iemmi, Presidente FISM nazionale
Avvenire, 17 dicembre 2024